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Il nome Bullmastiff rivela la sua origine: esso è un incrocio dei suoi antenati il Bulldog e il Mastiff (Mastino inglese) da cui ha ereditato le qualità più adattabili alla convivenza con l’uomo moderno. Esso risulta essere infatti più pronto e scattante del Mastiff, ma allo stesso tempo ha mantenuto la struttura di un grande cane da guardia: meno imponente, pesante e massiccio del Mastiff, ma più grande del Bulldog.
Esso è conosciuto da più di mille anni in Gran Bretagna dove, nella metà del XIX sec. venivano usati dai guardiacaccia inglesi per catturare dei pericolosi bracconieri. Nessuna razza esisteva a quei tempi con delle caratteristiche adatte a tal compito, finchè non venne creato un incrocio che sviluppò un cane veloce, coraggioso e potente, il Bullmastiff appunto. Questi cani che venivano chiamati anche “Cani notturni dei guardiacaccia” grazie al loro fiuto e ad azioni furtive riuscivano ad attaccare e immobilizzare i bracconieri. Per tutto il XIX ° sec. si hanno testimonianze di questa razza: in particolare Walsh nella 5° edizione di “The dogs of the British Islands” scrive: “… dagli incroci di Bulldogs e di Mastiffs abbiamo ottenuto il Bullmastiff…” ; nel 1877, lo stesso autore nel libro “The dog in health and desease”, afferma che il Bulldog è un cane da guardia ineguagliabile, superato solo dal Bullmastiff.
Nel 1873 H.D.Kingdon nel suo libro “Dogs” pubblicò ventidue foto di incrocidi Bulldogs con Mastiff, riportando anche la notizia dell’ iscrizione di sei Bullmastiffs alla seconda Esposizione Nazionale dfel 2-5 giugno 1871 al Cristal Palace. Altri personaggi interessanti furono: J.H. Bigigs che selezionò Bullmastiff sin dai primi anni del secolo corrente e J.H. Barrowcliffe che iniziò la sua opera negli anni del primo conflitto mondiale.
Ma fu grazie a S.S. Moseley che si ottenne il Bullmastiff che conosciamo oggi, ottenendo la fissazione dei caratteri ricorrendo solo al Mastiff e al Bulldog, arrivò cioè ad un esemplare 60% Mastiff e 40% Bulldog. . Moseley era un noto allevatore di Cocker Spaniel e di Mastiff, che selezionava sotto l’ affisso “Farcroft”. Iniziando la selezione del Bullmastiff, da principio usò per questi l’ affisso “Hamil”. Coniò un motto divenuto famoso “I Farcroft sono ciò che i Bullmastiff dovrebbero essere: fedeli e intrepidi, ma non feroci. Abbastanza grossi da esser potenti, ma non troppo grossi da non essere attivi”.
Ecco il modo in cui operò: da una femmina Mastiff e un maschio Bullgog ottenne un cane 50/50.
Da una cagna 50/50 e un Mastiff ottenne un cane 75% Mastiff e 25% Buldog. In seguito, da una fattrice 75/25 e un 50/50 ottenne dei cani 62.5% Mastiff e 37.5% Bulldog. Infine accoppiando una femmina 62.5/37.5 ottenne un cane 60% Mastiff 40% Bulldog
L’ opera di diffusione e selezione portò all’ interessamento degli organi ufficiali della cinofilia inglese, fu così che la razza fu riconosciuta ufficialmente dal Kennel Club Inglese nel 1924. Nel 1925 vennero registrato 68 Bullmastiff, e nel giugno dello stesso anno venne omologata la prima associazione di razza: “The Midland Bull-Mastiff Club”, che fu incaricata di stilare lo Standard della razza, che venne poi pubblicato nel settembre successivo.
Nel 1928 furono autorizzati i Certificati di Esposizione e già nella prima esposizione ci furono ben 191 iscrizioni di Bullmastiff.
Nel 1938 si registrarono ben 706 iscrizioni, mentre negli Stati Uniti fu nel 1933 che avvenne il riconoscimento ufficiale.
Oggi esistono esemplari di Bullmastiff in diversi Paesi dell’ Africa, America, Asia, Australia, ed Europa, in prevalenza in Inghilterra, Germania e nei Paesi del Nord.
In Italia la razza si diffuse grazie all’ Allevamento Girasole di Udine, che produsse ottimi esemplari. Attualmente la razza è diffusa in tutta la Nazione, con prevalenza al Nord e fin ora possiamo vantare degli ottimi esemplari in grado di primeggiare a livello internazionale.
La richiesta sempre maggiore così come l’interesse suscitato fa sperare in una crescente diffusione di tale razza.